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Krefeld, Thomas ORCID logoORCID: https://orcid.org/0000-0001-9657-6052 (17. Januar 2024): Romània migratoria. In: Korpus im Text

Volltext auf 'Open Access LMU' nicht verfügbar.

Abstract

Il termine ‘Romània’ si riferisce all’insieme dei luoghi e delle regioni in cui si parlano o parlavano (varietà di) lingue romanze (cfr. Krefeld 2020). Forse ispirato da Tagliavini 1959 (almeno in ambito italofono), il termine indica:

(1) La Romània antica, ossia le regioni romanzofone europee che facevano parte dell’impero romano; si tratta delle varietà romanze che sono nate più o meno nelle aree in cui sono parlate oggi. Esse continuano storicamente il latino dell'antica popolazione romana.

(2) La Romània nuova, ossia le regioni almeno parzialmente romanzofone in America e in Africa che furono romanizzate sulla scia del colonialismo europeo da persone provenienti dalla Romània antica che parlavano varietà romanze.

(3) La Romània perduta o submersa, ossia le regioni europee e nordafricane che facevano parte dell’impero romano ma in cui il latino-romanzo fu sostituito da altre lingue.

Tuttavia, questa tipologia va ampliata, perché nessuno dei tre gruppi comprende i numerosi romanzofoni arrivati nell’antica o nella nuova Romània, a partire dal XIX secolo, per via della migrazione di lavoro. Ma sarebbe fuorviante restringere la Romània migratoria a questo gruppo specifico, perché in realtà la Romània in generale è emersa da processi migratori: dall’espansione romana (1), dalla colonizzazione post-medievale (2), dall’invasione di popolazioni non romane (3) e dalla recente migrazione per lavoro. La migrazione è quindi una costante nella storia delle lingue romanze e forse il motore più forte della dinamica variazionale.

La relazione delinea alcuni scenari migratori molto diversi tra loro al fine di mostrare la molteplicità degli effetti linguistici. Innanzitutto, menzioniamo il cambiamento tipologico che separa il latino classico dal latino volgare, sostanzialmente già romanzo. Non sarebbe affatto comprensibile se non si tenesse conto dell’integrazione di tantissimi parlanti di lingue molto diverse in contesti urbani e militari.

Successivamente, osserveremo la diffusione particolare del romanzo nell’Europa sudorientale dove i romanzofoni vivono in un’area molto vasta che si estende dall’Istria al fiume Dnestr senza formare un’area di insediamento coerente. Tra questi rientra anche il grande gruppo dei romeni. La notevole somiglianza di tutte le varietà sudorientali indica la loro origine in un contesto comune e mobile, probabilmente pastorale (cfr. Krefeld 2021).

Inoltre daremo un’occhiata alla spiccata frammentazione geolinguistica che caratterizza la Sardegna. Essa rispecchia varie immigrazioni (e occupazioni) romanze di pisani, aragonesi, genovesi e corsi.

Infine discuteremo la resilienza delle varietà migratorie italiane che pare essere condizionata dal momento storico come dallo status politico e demografico del paese di arrivo. Mentre i dialetti veneti in Brasile sono riusciti a conservarsi bene sin dal tardo Ottocento, in altri contesti, ad es. statunitensi o australiani, già la seconda generazione passava alla lingua nazionale del posto (cioè all’inglese).

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